03 November 2009

Il dovere coniugato



Se n'è andato anche l'ultimo baluardo matrimoniale, il sospirato viaggio di nozze.
Ora non restano che i ringraziamenti ufficiali (non appena mi sarà guarito il crampo dell'amanuense) e i titoli di coda. Seguirà dibattito.
Nel senso che un mio amico ha chiesto di poter scrivere le ultime parole famose di questo blog, essendo lui reduce da un matrimonio parallelo.
Il viaggio è stato molto come lo volevamo, bello albergo, bello ozio, meteo patico. Ma tanto, per quello che avevamo da fare.
A Taormina abbiamo praticato il cosiddetto turismo consapevole: consapevole di pagare tutto il triplo. Però era così bello. Peccato che
- Tu non mi fai mai una foto.
- Dovevi sposare un fotografo.
- Allora scrivi degli articoli su di me.
Ora non mi resta che trovare un'altra occupazione, tipo cambiare casa, o imparare il linguaggio dei sordomuti, così da poter aprire un nuovo blog a tema. Si accettano suggerimenti.
Vi lascio con i titoli dei post che prima o poi li scrivo e poi non li ho scritti. Voi chiamateli, se volete, titoli di coda.

Oggi Spesi


Finché torte non ci separino
(un'importante decisione)

Figli naturali o figli equiparati
(il motivo per cui ci si sposa)

Anelli nell'io


Sei un uomo da sposare?


Il Toto dei Tati
(gioco a premi)

Mal comune, mezzo tight


Le regole della sottrazione


Il padre della sposa avrà il borsello


Se non è vietato è obbligatorio


Little Black Address

[foto: courtesy of famiglia Lisagialla]

16 October 2009

Honey Monsoon

Bene, adesso io partirei per il viaggio di nozze. Andiamo lì, dove c'è appena stata un'alluvione e se ne prevedono altre, ma non c'è problema: alla fine la Jacuzzi in terrazza non ce la siamo fatta dare, quindi non tracimeremo.
Magari vi aggiorno da lì, tanto avrò un sacco di tempo. Ah, mi porto qualcosa da leggere:



(grazie, Silvia C, che hai a cuore la mia educazione matrimoniale)

06 October 2009

What Fun Wedding Was (o anche: October is the new June) - post in progress

E c'era un tempo della madonna e io non ho pianto neanche un po'. Mi sono dimenticata il rescue remedy in macchina, non ho preso le gocce di mia mamma e nemmeno un fazzoletto di carta. Solo calze di riserva, tante e tutte sbagliate. Certo, perché una volta trovata la calza perfetta per peso e nuance, la medesima si è estinta e non ne esisteva più un paio in tutta la Lombardia e parte del Veneto. Un po' come il vestito di Dior.
Il bouquet era sbagliato, non brutto, ma sbagliato. Doveva avere i gambi più lunghi e fasciati solo in parte, invece era una specie di clava col manico ingessato. Il colore delle rose però era commovente e le calle bordeaux semplicemente bellissime. Poi ho amato (ne sto ancora amando uno, che resiste strenuamente) i centrotavola, fatti di ortensie autunnalissime, rose commoventi e bacche rosa (mi erano state spacciate per bordeaux, ma lo perdono il fiorista dell'orto, perché nell'insieme erano spettacolari).
Pare che si sia mangiato e bevuto bene. Io non lo so, mi sono cibata dell'essere la sposa e di un'oliva ascolana. Dalle foto poi ho scoperto per esempio che c'erano dei vassoi di frutta e dei pasticcini, ma chi li ha visti?
Per tornare ai cognomi (a proposito, mi chiedevo, questo cognome nuovo di zecca che ho acquisito a cosa mi serve? Devo studiarmi una nuova firma o mi arrestano se lo uso, per dire, su un assegno?); cognomi si diceva, perché se il fiorista era uomo dell'orto e me l'ha dimostrato, la truccatrice era veramente forte, rosanna per l'anagrafe. Mi ha vista la prima volta e già sapeva cosa fare, non mi ha chiesto un tubo. Dopotutto la professionista era lei, io riesco a sbavarmi anche col mascara secco. La seconda volta poi eravamo già grandi amiche, caffè, sigaretta, magari adesso ti trucco perché alle undici ti sposi...
[continua]

02 October 2009

Yes I did



Poi vi racconto.

29 September 2009

L'estate desiana



Adesso non scherziamo, però: così fa troppo caldo.
La sposa non può mica avere le ascelle pezzate.

[nella foto Aaron e Nicola, che si sono sposati il 6 ottobre
e come potete notare avevano lo stesso problema]

26 September 2009

The final countdown

In fretta perché non ho molto tempo. Allora, sì, ho un paio di scarpe adeguate e due alternative di sopra, un giacchettino al momento in produzione e una stola (almeno credo che sia una stola, se ci siamo intese bene con l'amica americana), che dovrebbe arrivare la sera della vigilia, come babbo natale.
Oggi abbiamo ritirato le fedi, le famose bomboniere cosiddette "per le zie" (bellissime, non vedo perché dovrei darle via) e brieffato adeguatamente il fiorista, che nel frattempo aveva tirato fuori da chissà dove altri fiori fantastici. Naturalmente ho fatto aggiungere anche questi.
Per fortuna ho un po' smesso di ingozzarmi di confetti.
Quelli del catering si erano dimenticati di chiamarci. In realtà li avevo contattati prima delle vacanze, ma mi hanno risposto come si fa con una pazza invasata, una da tenere buona insomma, "Signora, è presto, stia tranquilla, la chiamiamo noi" (sottinteso "per dio!"). Ovviamente mi sono offesa e mi sono ripromessa di non farmi sentire mai più. Be', l'hanno quasi fatto anche loro. Io poi pensavo che fosse normale decidere queste cose una settimana prima del matrimonio, invece ieri sera li abbiamo trovati in ginocchio sui ceci per essersi dimenticati di noi. Pare che dovessero contattarci un mese fa.
Non sono per niente agitata. Stamattina in auto con mia madre ci siamo accordate su un mutuo scambio di psicofarmaci: io le darei qualcosa per dormire, lei mi passerebbe i suoi ansiolitici. Concordiamo entrambe poi sull'opportunità di metterne alcune gocce di nascosto nel tè di mio padre, quella mattina.
Da parte mia devo ancora decidere se come strategia antipianto nei momenti clou sia meglio cercare di ricostruire a memoria il pin del sito dell'inps o l'elenco degli ex fidanzati della mia amica Daniela.
Ora però devo andare a riempire quegli ennemila sacchettini di confetti, tinti a mano da me medesima (per forza, non c'era il colore che volevo).



[nella foto alcune damigelle]

16 September 2009

Le vite degli altri (sposi)

Qui il cake topper dei miei amici, Aaron e Luisella. Sarà difficile competere.

(via Zu)

Overbouquet

Oggi io e il fiorista abbiamo messo le cose in chiaro. Che fiori hai? Li voglio tutti.
Che se li avessi commissionati alla valle degli orti (invece che al fiorista dell'orto), ora sarebbero un minimo più coordinati.