01 December 2008

Cosa porto in dote?

Lo so, è una domanda d'altri tempi, ma anche una riflessione che sto facendo in questi giorni, che altrimenti qui si finisce per parlare solo di vestiti e di scarpe, o - diononvoglia - di bomboniere, e uno che legge poi pensa che il matrimonio è solo quello, ma a parte che è anche lista nozze e congedo matrimoniale, non è a questo che mi riferivo.
Mi stavo chiedendo se non fosse il caso di cambiare veramente qualcosa di me, una volta sposata. Di diventare la me stessa con la fede al dito, cioé una persona almeno un po' diversa da quella di prima.
Insomma, quello che sto cercando di dire, cercate di venirmi incontro anche voi, è che non sono più vergine.
(Brusio tra la folla)
Preso atto di ciò, ho riflettuto su quale potesse essere un diverso tipo di verginità da portare in dono al mio futuro marito, per essere veramente una donna da sposare.
E ho trovato la risposta: imparerò a stirare.
Sì, riguardo la stiratura ero proprio vergine. Lo sono tuttora, quello che ho fatto sabato pomeriggio è a malapena paragonabile a un petting, nemmeno troppo spinto. Però è stato già sufficiente per trarre utili spunti di riflessione.
- Stirare è un'attività sopravvalutata. Mi spiego meglio, finora ho sempre sentito parlare della stiratura in termini assoluti. Tutte quante (più pochi uomini) a fare affermazioni tipo "ah, io detesto stirare" oppure "a me stirare piace tantissimo". Ma perché? Io ho trovato che stirare sia assimilabile ad altre attività non così degne di nota, come raccogliere tremila pezzi di Lego dal tappeto ogni sera o allacciarsi le scarpe; non è che lo si deve per forza odiare o amare, si fa e basta.
- C'è sicuramente qualcosa che è peggio di stirare. E non sto parlando di inondazioni e cavallette, ma nemmeno di trovarsi in riunione con le calze smagliate o del battesimo del nipote del fidanzato. Cose più semplici, più all'ordine del giorno. Tipo, tra stirare e lavare i piatti? Stirare. Tra stirare e cercare di fare l'aerosol a Bambino? Sicuramente stirare. Tra stirare e impaginare un poster di tutto testo su tre colonne e un tot di immagini scontornate con X-Press 7? Mille volte stirare (se non è un lenzuolo con gli angoli).
Date le premesse, si cerchi ora di dare una risposta a queste semplici domande:
A) se nessuno li ha toccati, perché gli indumenti che ho stirato sabato si presentavano spiegazzati stamattina?
B) cosa dire a uno che, vedendovi perdere la verginità sull'asse da stiro e la pazienza nelle tasche dei suoi jeans, sta pensando "ma perché stirarli, non potevo metterli così?"

6 comments:

Anonymous said...

Stirare è una di quelle mansioni che inevitabilmente procrastino ad libitum. Però quando riesco a farlo mi dà un incredibile soddisfazione. E' come un gesto d'amore, perché sai che sarà incredibilmente piacevole indossare un capo perfettamente stirato, piegato e profumato. Piacevole per te e per le persone che ami.

Anonymous said...

Ebbene sì, io appartengo alla categoria di quelle che odiano lo stiro (a dire il vero come gran parte dei lavori domestici) , ma non ne ho fatto un dramma; anzi l'ho risolta brillantemente pagando qualcuno che lo fa per me. Ossia baratto il guadagno di alcune ore passate a sciropparmi svariati reclami da clienti noiosi con la permanenza all'asse da stiro per tempo che a me pare lunghissimo.
E funziona, per me molto bene.
gg

Anonymous said...

Due mini considerazioni:
-il fatto che "l'abito bianco" sia simbolo di purezza/verginità/ingenuità è interpretazione falsa e riduttiva. Il bianco è nella tradizione cristiana(secondo affidabile biblista) simbolo di fedeltà.
-per cui fottitene dello stirare, è già sufficientemente eroico che tu scelga di essere fedele a qualcuno e di starci assieme per un tempo indefinito che potrebbe essere "il resto della vita"...
auguri

Giorgio Barbetta said...

#3
vabbè eroico, adesso...

saramon said...

ma infatti, chi ha parlato di fedeltà? io pensavo di cavarmela con questo surrogato di verginità :)
(scherso, ammore)

Anonymous said...

il confronto con l'aerosol a Bambino è insuperabile (come il tonno)
Lisa (di beppone russava)