E poi c'è la musica. Se penso a tutte le persone che conosco che suonano qualcosa, potrei mettere su un live aid. Però no. Nel programma del matrimonio non è previsto che a un certo punto gli invitati distolgano l'attenzione dalla sposa per seguire un'esibizione dal vivo di un improbabile ensemble di persone e generi che neanche i Mano Negra dei tempi d'oro. Perciò metteremo giù una bella compilation. Litigando io e lo sposo perché no, gli dirò, non puoi mettermi le Variazioni Goldberg mentre mangiamo il risotto, e altre amenità del genere. E speriamo che qualcuno sappia almeno collegare un iPod.
Ma non è finita qui. Verrà anche il momento del fatidico SIAE. Chissà se posso barare, così do un po' di soldi ai Fleshtones, o a Jonathan Richman. Anzi, facciamo così, se avete parenti bisognosi e musicisti, segnalatemeli.
Nella foto due invitate commosse
23 April 2009
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
6 comments:
La parola magica per la SIAE è "festa privata"...
;)
Grazie, sei sempre molto avanti tu.
è vero , le due parole magiche.
E comunque no, quando si mangia, niente musica, nemmeno un "tappetino".
aron e borile lo sanno che non suoneranno?
oh cielo mi tocca sposarmi per farli suonare, allora :)
se proprio aaron vuole suonare a un matrimonio ha già il suo.
se poi vuole suonare anche il borile, sì, digli che ti chieda in moglie.
Non vorrei sembrare rude, ma guardate che si può suonare anche senza sposarsi...
gg
Post a Comment