08 March 2009

La cattiva notizia è che Dior
non esiste

Oggi ho finalmente accorciato le distanze tra me e il mio abito da sposa. Come? Niente, ho fatto un giro al 10 di Corso Como. Non posso certo dire di aver avuto l'imbarazzo della scelta, anche perché di alcune "cose" appese ignoro tuttora la reale funzione, cioé non ho capito se erano dei vestiti, dei turbanti srotolati, o le tende del negozio. Lo so, posso apparire blasfema, lo si sapeva fin dal titolo, ma è successo così.
Appena entrata smarrisco il fidanzato e passo almeno una decina di minuti con l'ozioso pensiero in testa: forse non c'è nessun fidanzato e io mi sono fatta questo film, ma in realtà non ho bisogno di un abito da sposa. Intanto però lo cerco (l'abito) e guarda un po', lo trovo.
C'è da dire che nel frattempo lì intorno si aggirava la Carla, che proprio oggi aveva deciso di fare le pulizie di primavera. Prendeva una borsa qua, la spostava dieci centimetri più in là, raccattava quei nove-diecimila euro appesi a quattro grucce e li sistemava sullo stendino di fronte.
Insomma c'era questo abito, di Dior appunto, bianco, liscio, non molliccio, sbracciato, con un accenno di fiocco sulla spalla, giusto per dire mica sono un tubino qualsiasi, a un prezzo che se non ho letto male era anche meno di quello che mi ero fissata come dress budget (non così tanto meno, eh). Per capirci meglio, se lo sarebbe potuto mettere Grace Kelly per andare in posta o in merceria.
Peccato non averlo potuto vedere due volte.
La buona notizia è che ho ancora un fidanzato, e infatti il tempo di girarmi, ritrovarlo, portarlo nei pressi dell'abito designato e quest'ultimo già non c'era più.
La Carla nei dintorni faceva finta di niente, ma di sicuro è lei la responsabile, o comunque la principale indiziata. Solo non riesco a capire come può averlo fatto sparire non tanto dall'appendiabiti, ma da tutto il negozio: nel giro di mezzo minuto quell'abito non esisteva più. Nemmeno fosse stato biodegradabile.
Carla, se l'hai fatto per me, perché far vedere l'abito allo sposo prima delle nozze porta male, ti ringrazio, ma non ce n'era bisogno. E adesso fa' la brava. Sputa.

4 comments:

Anonymous said...

Uffa, potevi chiamarmi. Quanto meno per testimoniare.

Leli said...

Ma tu hai chiesto ai commessi usando la parola magica?

saramon said...

No, io sono fatalista, ho pensato che non era quello giusto.

(la parola magica è matrimonio o visagold?)

Caroline, devi segnarmi in agenda quando sei a Milano.

Leli said...

La parola magica è "matrimonio" che contiene in sé anche l'accezione "visagold", "non bado a spese" e "voglio il meglio".

Credo che continuerò a usarla anche dopo sposata occultando la fede...